Sbarra “Un patto per spezzare l’inflazione ed elevare i salari”

ROMA (ITALPRESS) – “Sono passati trent’anni dall’accordo del 23 luglio 1993 in cui tutte le parti si impegnavano reciprocamente su obiettivi di politica dei redditi, economica e sociale. Quel patto garantì un lungo periodo di dialogo costruttivo che salvò l’Italia dalla bancarotta, rilanciò il potere d’acquisto reale di salari e pensioni, consentì le riforme e l’ingresso dell’Italia nella moneta unica europea”. A ricordare l’anniversario dei protocolli Ciampi del 23 luglio 1993 sulla politica dei redditi è il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in un intervento su “Il Sole 24 ore”.
“A tre decenni esatti da allora, dobbiamo tornare a far nostra la lezione di quell’accordo storico, puntando energie su obiettivi diversi, a partire dalla politica dei redditi sottolinea il sindacalista -. Allora era necessario freddare l’arroventarsi della spirale prezzi-salari. Oggi il traguardo è diverso, per certi versi opposto: bisogna spezzare una spirale inflazionistica ‘da offertà, legata alla propagazione del carovita nei beni essenziali ed energetici. La via per elevare salari e pensioni passa per il rinnovo di tutti i contratti pubblici e privati, il contrasto alla speculazione e il controllo di prezzi e tariffe, una riforma fiscale redistributiva e progressiva che sposti il baricentro del prelievo dai redditi agli extraprofitti e alle rendite finanziarie e immobiliari, dichiarando anche una guerra spietata all’evasione e all’elusione fiscale e contributiva”.
Sbarra aggiunge che l’obiettivo strategico di questa stagione deve essere l’evoluzione compiuta della partecipazione e della democrazia economica, ovvero di relazioni industriali ispirate all’articolo 46 della Costituzione, volte a un più forte coinvolgimento dei lavoratori all’organizzazione, alla gestione ed ai profitti delle imprese. “E’ da questo assunto partecipativo che dobbiamo costruire insieme un accordo vero, sano, costruttivo, possibilmente unitario. Su questo, oggi, chiamiamo il Governo ed i nostri interlocutori sociali. Puntando la bussola ideale sul traguardo dell’accordo del 23 luglio del 1993 che fu punto di arrivo di una stagione di intese anche non unitarie – come quella di San Valentino del 1984 – ma non per questo meno giuste”, conclude Sbarra.
Foto Agenzia Fotogramma
(ITALPRESS).

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