Confcommercio, a dicembre crescita zero per il Pil

ROMA (ITALPRESS) – Il 2023 si chiude all’insegna del rallentamento generalizzato, ma non mancano preziosi spunti di vitalità economica, seppure deboli e incerti. In questo senso vanno letti sia il recupero delle vendite reali in ottobre sia la crescita della fiducia delle famiglie a novembre. D’altra parte, l’occupazione tiene egregiamente e al di là delle più favorevoli aspettative. Nei mesi di agosto e settembre le presenze turistiche hanno fatto registrare il massimo di sempre, costituendo un eredità che, trasmessa all’attività economica dell’ultimo quarto dell’anno, ne sostiene la variazione tendenziale. Infine, la black week di fine novembre testimonia una certa vivacità della propensione al consumo e le stime sul volume di potenziali spese nel mese di dicembre fanno sperare in una chiusura d’anno favorita, ancora una volta, dalla tenuta dei consumi. E’ quanto rileva Confcommercio, secondo cui la previsione del PIL per il mese di dicembre è di una variazione nulla in termini congiunturali e dello 0,6% nel confronto annuo.
Il quarto trimestre si chiuderebbe, pertanto, con una crescita dello 0,4% congiunturale, prevalentemente frutto dell’eredità del trimestre precedente, e dello 0,7% tendenziale. Tale stima comporterebbe la conferma della crescita per l’intero anno 2023 allo 0,8%, in linea con le indicazioni della Nadef.
In questo contesto, i consumi hanno mostrato moderati segnali di miglioramento. A novembre la domanda delle famiglie, espressa nella metrica dell’ICC, ha registrato, dopo un semestre in negativo, una variazione dello 0,4% nel confronto annuo. La stima è frutto di una crescita dei consumi per i servizi (+2,3%) e di una riduzione per la componente relativa ai beni (-0,3%). I segmenti più dinamici della domanda si confermano quelli dell’automotive (+17,6%), dei servizi ricreativi (+16,8%) e dei trasporti aerei (+21,2%). Rimane molto difficile la situazione per la domanda relativa ai beni più tradizionali (alimentari, abbigliamento e calzature e mobili), condizione che potrà subire marginali modifiche positive in occasione delle spese legate alle festività di fine anno e della prossima stagione dei saldi.
A possibile sostegno della domanda delle famiglie potrebbe intervenire il deciso rientro dell’inflazione, scesa a novembre allo 0,8%, valore che non si registrava da marzo 2021. Il rientro, seppure più contenuto, dell’inflazione di fondo, consolida l’ipotesi dell’esaurimento della bolla inflazionistica iniziata nella primavera del 2021. La nostra stima per il mese di dicembre è di una variazione congiunturale dello 0,1% e di una crescita dello 0,6% nel confronto annuo. Nella media dell’anno l’inflazione si collocherebbe al 5,7%, conseguenza pressochè esclusiva del trascinamento proveniente dal 2022.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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