Uno degli oggetti che più rappresentativi della cultura Giapponese, è proprio il kimono; l’abito tradizionale, famoso per le sue forme interessanti ed eleganti e per le magnifiche stoffe colorate e decorate con cui viene tessuto.
Il kimono viene indossato sia da uomini che donne di tutte le età. La prima volta che questo avviene è durante il Shichi-Go-San (in italiano Sette-cinque-tre), una festa che si tiene il 15 novembre, dove le bambine di 3 e 7 anni e i bambini di 3 e 5 anni partecipano recandosi al tempio indossando il kimono.
L’abito è a forma di T che arriva fino alle caviglie, con colletto e maniche lunghe fino ai polsi, chiamate furisode, e viene sempre abbinato ai sandali tradizionali, gli zōri, con dei calzini che dividono l’alluce dalle altre dita, detti tabi.
I kimono per le donne e quelli per gli uomini vengono indossati in modi differenti, come è differente la struttura dell’abito.
I kimono degli uomini sono formati da 5 parti e di solito i colori utilizzati sono il blu, il verde o il nero, e vengono impreziositi con diversi accessori.
Quelli delle donne, invece, hanno una sola misura, regolata poi nel momento dell’indossamento. Il kimono tradizionale è composto da 12 parti, che hanno regole precise per essere indossate. E’ composto da lunga e molta stoffa, che viene avvolta intorno al corpo dell’indossatrice e fissata dall’Obi, un’ampia cintura che si annoda sul retro. Per questo motivo le donne, per indossare il kimono tradizionale devono farsi aiutare da un’altra persona.
I kimono tradizionali sono fatti di seta e sono spesso cuciti e decorati a mano.
Ci sono diversi tipi di kimono e la scelta del quale indossare ricade sull’occasione. Ce ne sono di più formali e meno formali.
Tra questi, il meno formale è lo yukata, spesso scambiato per un kimono agli occhi degli stranieri, ma questo abito non è assolutamente adatto per occasioni formali. È infatti molto più semplice da indossare ed il tessuto utilizzato è generalmente il lino, ma si possono trovare anche in cotone. Le maniche sono larghe e viene chiuso in vita da una cintura piatta, chiamata hanhaba obi. Tradizionalmente di colore indaco, oggi però si può trovare in molte diverse colorazioni.
Lo yukata femminile, come il kimono, dovrebbe essere leggermente più lungo rispetto all’altezza della persona che lo indossa. Generalmente di qualche centimetro in più, e il tessuto in eccesso viete ripiegato in vita, questa piega del tessuto ha il nome di ohashori.
Lo yukata maschile, invece, dovrebbe essere della lunghezza giusta in base all’altezza del suo indossatore.
Lo yukata è tradizionalmente un abito da camera. Questa parola infatti significa letteralmente “abito da bagno”. Negli alberghi tradizionali, i ryokan, solitamente lo yukata viene fornito gratuitamente in ogni stanza, così che ogni ospite lo possa indossare dopo aver usufruito del tipico bagno giapponese, le onsen. Ma alcuni yukata, più spessi e decorati, vengono indossati durante gli eventi estivi all’aperto, chiamati matsuri.
Sia per il kimono che per lo yukata è importante fare attenzione al modo in cui si indossa. Infatti il lato sinistro deve sempre essere sovrapposto sul lato destro, poichè il contrario viene indossato solo durante i funerali.
Indossare uno di questi abiti è un modo delicato per immergersi nella cultura giapponese e molti negozi a Tokyo offrono il servizio di noleggio, consentendo ai visitatori di vivere un’esperienza autentica e di scattare fotografie memorabili.