A due anni dalla morte di Shinzo Abe: le sfide della moglie Akie

L’8 luglio segnerà il secondo anniversario della tragica morte dell’ex Primo Ministro giapponese Shinzo Abe, avvenuta durante un comizio elettorale a Nara. Il suo assassinio ha scosso non solo il Giappone, ma anche il mondo politico internazionale, lasciando una profonda cicatrice nella vita di sua moglie, Akie Abe, e nella memoria collettiva del paese.

Akie Abe, nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano The Asahi Shimbun, ha condiviso il suo dolore e la sua incredulità nel momento in cui ha appreso dell’attentato. Il giorno dell’evento tragico è stato descritto come una giornata normale, con la coppia che ha condiviso una colazione tranquilla a Tokyo insieme alla madre di Abe. Tuttavia, la giornata si è trasformata in un incubo quando Akie ha ricevuto la chiamata che avvisava dell’attentato a suo marito. Il tragitto frenetico verso l’ospedale di Nara e l’inevitabile confronto con la realtà della morte di Abe hanno segnato profondamente Akie, che ha raccontato di aver avuto bisogno di molto tempo per accettare l’accaduto.

L’assassino di Shinzo Abe, Tetsuya Yamagami, è stato indicato come un membro della Chiesa dell’Unificazione, motivato da rancori personali legati alle attività della chiesa. Il processo di Yamagami è atteso per il 2025, mentre Akie ha espresso il desiderio di incontrare l’assassino di suo marito per comprendere le sue motivazioni e ha visitato persino un carcere per dare una lezione agli internati, dichiarando di non voler nutrire rancori verso di lui.

Oltre alla tragedia personale, Akie Abe ha affrontato controversie politiche, in particolare legate allo scandalo Moritomo Gakuen. Questo scandalo ha coinvolto accuse secondo cui il Ministero delle Finanze giapponese avrebbe venduto terreni a prezzi scontati a un’organizzazione educativa privata, in parte a causa dei legami di questa organizzazione con Akie, che era stata nominata temporaneamente come preside onoraria di una scuola elementare pianificata. Akie ha negato di aver influenzato il prezzo di vendita del terreno o di aver avuto un ruolo diretto nella questione, sottolineando che la sua partecipazione era stata limitata a visite di cortesia.

Dopo la morte di Shinzo Abe, Akie ha assunto la guida di Shinwa-kai, un’organizzazione che gestiva fondi legati al marito, suscitando alcune critiche riguardo alla sua posizione e al suo ruolo non politico nell’organizzazione. Tuttavia, Akie ha difeso le sue azioni, affermando di gestire la questione in modo appropriato in consultazione con i suoi legali.

La storia di Shinzo Abe e Akie Abe è una mescolanza di tragedia personale, resilienza e sfide politiche. Mentre il Giappone continua a commemorare la memoria di Shinzo Abe, Akie affronta il futuro con determinazione, navigando tra le conseguenze dell’assassinio di suo marito e le controversie politiche che lo hanno circondato.

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