Il fenomeno Papakatsu: Oltre il cliché dello Sugar Daddy e della Sugar Baby

Il termine Papakatsu (パパ活) indica la relazione tra un uomo e una donna più giovane e attraente in cui l’uomo paga la donna per la sua compagnia.

Papa (パパ) in questo caso può tradursi con “sugar daddy”, mentre katsu (活) significa “attività”; quindi la resa in italiano potrebbe essere “attività da sugar daddy”. Può essere considerato un termine relativamente nuovo e si pensa abbia preso piede sostituendo la parola originale, in quanto dotata di un suono più soft e anche perché il suono katsu nella lingua giapponese è associato a cose positive, familiari, richiama attività quotidiane come shuukatsu (就活) ossia il “job hunting”, konkatsu (婚活) il “marriage hunting”, o anche tonkatsu (豚カツ) il delizioso “maiale fritto”.

La parola originale giapponese sarebbe Enjo kōsai (援助交際), che ha il significato letterale di “frequentazione con compenso”. Il termine apparve per la prima volta in Giappone nel 1994 in una pubblicazione del quotidiano Asahi Shinbun per indicare la pratica in cui gli uomini danno soldi e regali di lusso a donne attraenti in cambio della loro compagnia e, eventualmente, di favori sessuali.

Da una prospettiva occidentale la parola “eventualmente” fa storcere il naso, in quanto quando si parla di un uomo che fa da sugar daddy a una donna, in Occidente l’elemento sessuale viene dato per scontato, anzi è considerato l’elemento portante che sta alla base del rapporto “bella donna-sugar daddy”. Tuttavia in Giappone, lo scambio sessuale non è effettivamente compreso nel rapporto “base” tra una donna e il suo sugar daddy, ma al contrario viene dopo, è un qualcosa in più. Infatti le donne che hanno o hanno avuto esperienza in questa attività individuano come “contro” proprio il momento in cui lo sugar daddy avanza proposte per incontri più intimi o comincia ad allungare le mani. 

L’idea di dover pagare qualcuno solo per avere la sua compagnia può suonare un concetto strano alle orecchie di un occidentale, tuttavia nella cultura giapponese non è un qualcosa di mai sentito. Un esempio famoso e radicato nella tradizione culturale è quello della figura della geisha, spesso confusa come l’equivalente giapponese della prostituita di alto borgo. La parola geisha (芸者) è composto da due kanji, quello di “persona”, “sha” (者) e quello di “arte”, “gē” (芸); quindi il nome vuol dire letteralmente “persona che fa arte”. La geisha infatti era considerata un’artista intrattenitrice e le sue abilità riguardavano arti di vario tipo, dalla musica al canto alla danza e il loro lavoro consisteva nell’intrattenere gli uomini con le loro esibizioni artistiche e la loro compagnia (essendo inoltre istruite erano in grado di fornire anche brillanti conversazioni). 

In cosa consiste quindi il papakatsu

Nel papakatsu, la donna e il suo sugar daddy si incontrano per uscire insieme, di solito prendono un tè o vanno a cena. In entrambi i casi, i luoghi scelti sono sempre di alto livello e la ragazza riceve un compenso per la sua compagnia, oltre a far pagare all’uomo il cibo che consuma. Spesso riceve anche uno o più regali, che di solito consistono in beni di lusso come borse firmate. Una giovane donna di ventidue anni intervistata da Abema News, ha dichiarato di avere incontrato due uomini e di aver guadagnato per ogni appuntamento circa 15.000¥ (100€). Citando le sue parole: “In poco tempo ho iniziato ad accumulare circa 50.000¥ (470€) al mese solo per fare conversazione durante la cena”.

È legale?

Si tratta di una sorta di zona grigia che, naturalmente, dipende dall’età della giovane donna e dal fatto che la relazione con il suo sugar daddy implichi sesso a pagamento. Se una ragazza ha meno di 18 anni, allora sarebbe considerata una vittima in quanto minorenne, sulla base del National Child Welfare Act che risale al 1947, che definisce il fatto di “indurre” una persona di età inferiore a 18 anni di entrambi i sessi a compiere un ” atto osceno” come un reato punibile. Da allora la giurisprudenza ha stabilito che l’ambito del “indurre” può includere il contatto fisico diretto, l’esercitare pressione indirettamente o lo stress psicologico (inoltre gli “atti osceni” non si limitano solo ai rapporti sessuali).

Chi sono le persone che svolgono questa attività e come si incontrano? 

L’incontro tra i due avviene attraverso app o siti web appositamente creati per questa attività specifica. Statisticamente, le persone che si iscrivono alle papakatsu app o siti web sono per il 30% uomini e per il 70% donne. Per iscriversi a questi siti o app, gli uomini devono pagare una certa quota mensile che può andare dai 10.000¥ (70€) fino ad arrivare addirittura ai 150.000¥ (1000€). Per le donne invece l’iscrizione è completamente gratuita e senza nessun ulteriore addebito ricorrente. Una volta che entrambi si sono iscritti, i due si inviano messaggi (tramite il sito o l’app stessi) per vedere se le loro personalità e interessi possano combinarsi bene e successivamente si incontrano di persona, in genere in un ristorante di lusso o in un caffè. L’appuntamento faccia a faccia per l’uomo ha ovviamente un costo, che può arrivare anche a più di 100€, senza contare la consumazione al ristorante che pagherà per entrambi e l’eventuale regalo per la ragazza.

Chi sono gli Sugar Daddy?

Gli uomini che indugiano nel papakatsu hanno in genere un’età che va dai quarant’anni in su, dall’ampia disponibilità economica (sono in genere proprietari di qualche tipo di piccolo o medio business oppure dirigenti senior di rinomate aziende) e spesso sono sposati e hanno famiglia. Ciò non rappresenta un problema per questi uomini che vedono il loro fare da sugar daddy come una sorta di hobby, che soddisfa il loro desiderio di poter frequentare una donna giovane e attraente. C’è anche da dire che circa la metà dei matrimoni in Giappone sono privi di rapporti sessuali. Secondo un recente sondaggio, le motivazioni principali sembrano essere: ‘un’attività complicata’ secondo le donne e ‘la mancanza di partecipazione della partner’ secondo gli uomini. Inoltre, sposarsi e avere dei figli è spesso visto come un checkbox sociale da spuntare, e talvolta si assiste ancora a matrimoni riparatori dovuti a gravidanze inattese. In questo contesto, trascorrere del tempo con una donna attraente, farle dei regali e, col tempo, ottenere una relazione più intima potrebbe essere visto come un passatempo accettabile. Che si tratti di crisi di mezza età o di un matrimonio infelice, alcuni uomini cercano di mantenere il loro orgoglio sostenendo che è comunque un’attività che aiuta le giovani donne, le quali possono utilizzare ciò che guadagnano per investire nel loro futuro.

Il Girl Power giapponese

Per quanto riguarda le donne invece, uno studio ha rivelato che su un gruppo intervistato composto da 3000 donne nei loro venti e trenta anni, il 10% ha detto di avere avuto esperienza nel papakatsu. Quindi si può dire che una donna su dieci, in un’età compresa fra i 20 e i 39 anni, ha o ha avuto uno sugar daddy. Per la maggior parte le donne che svolgono attività da sugar daddy sono studentesse universitarie (31%) e impiegate (26%), il resto si divide in lavoratrici part-time, infermiere, o legate in qualche modo all’industria dell’intrattenimento. Il motivo per cui queste donne scelgono di intraprendere questa attività è economico: le studentesse universitarie si trovano a vivere la libertà per la prima volta e in genere è una situazione che comprende molte occasioni di svago che richiedono un’alta disponibilità di denaro; le impiegate si trovano sotto “pressione finanziaria”, non riescono a mantenere lo stile di vita che vorrebbero perché devono saldare il debito delle tasse universitarie, o sostenere il costoso affitto e l’alto costo della vita che richiedono grandi città come Tokyo. Se ci si ferma a pensare che una cena viene retribuita 120€ mentre un monotono lavoro part-time solo 30€ per un turno di 3 o 4 ore, è facile vedere come le giovani donne che ricevono grandi quantità di denaro dai loro sugar daddy hanno difficoltà a fermarsi. Inoltre, anche il fatto che molti giovani uomini si trovino più o meno nella loro stessa situazione dal punto di vista economico, incentiva le donne a cercare sostegno in uomini più grandi, in quanto possiedono maggiori disponibilità. Molte donne dichiarano anche che avere uno sugar daddy permette loro di sentirsi forti nel loro jyoshiryoku (女子力), letteralmente il “potere della femminilità”, descritto nel dizionario come “il livello di motivazione della donna nella moda, nel trucco, nel gusto nell’abbigliamento, ecc.” per rendersi attraenti agli occhi degli uomini; quindi per molte donne avere uno sugar daddy le fa sentire forti nel loro “potere femminile” poiché dimostrano a loro stesse di essere desiderabili come donne in quanto ci sono uomini disposti a pagare per la loro compagnia, oltre poi ad essere in grado di guadagnare denaro che possono utilizzare in investimenti come trucco di alta qualità, abbigliamento di marca o iscrizione a palestre che a loro volta consentiranno loro di migliorare ulteriormente il loro “potere femminile”. La sugar baby intervistata da Abema News citata precedentemente, ha affermato che “Anche se non ti impegni (nel momento in cui esci con un sugar daddy), puoi guadagnare un sacco di soldi,” di conseguenza “I miei valori sono cambiati. Ho dimenticato cosa vuol dire lavorare duramente;  I soldi non mi preoccupano più”. Un’altra ragazza citata su un’articolo di Nippon.com descrive la sua attività papakatsu così “Tutto quello che faccio è prendere un caffè e ascoltare. Mi limito ad annuire e a sorridere per qualunque cosa noiosa dicano gli uomini, ma loro hanno detto che parlare con me ha un delicato effetto calmante.” Un altro risvolto interessante di questo bisogno di dimostrare a loro stesse di essere desiderabili agli occhi degli uomini o semplicemente, di sentirsi importanti e amate, è il fatto che molte ragazze decidono di intraprendere la via del papakatsu per aiutare economicamente l’host di cui si sono innamorate.

(N.b. Gli host sono uomini attraenti che lavorano in locali chiamati appunto host club, in cui intrattengono una clientela femminile flirtando con loro davanti a un drink e cibo a prezzi altissimi. In questi club il sistema prevede che l’host paghi prima il conto per i suoi clienti, apparentemente come un gesto di buona volontà. Ma in realtà, non è un segreto di Pulcinella che molti host si approfittano delle donne attratte da loro, assumendosi i loro debiti solo per fare pressione su di loro per il rimborso. Ovviamente esiste anche la versione femminile, chiamata hostess).

E per quanto riguarda il sesso?

Il sesso rientra sì nelle attività comprese nel papakatsu, ma è un’attività eventuale. Certamente sarebbe ingenuo non considerare il fatto che una relazione del genere ha tutte le premesse per degenerare rapidamente in favori e denaro scambiati con il sesso. Ci sono numerose segnalazioni di giovani donne spinte dai loro sugar daddy ad andare ben oltre il semplice uscire per un pasto e conversare. Con questo tipo di richiesta però anche il compenso aumenta, motivo per cui diverse donne decidono di “cedere” alla richiesta; la ventiduenne sugar baby già menzionata ha rivelato di aver triplicato la somma mensile del “supporto finanziario” che riceve rispettivamente dai suoi due clienti, da 50.000¥ (470€) a 150.000¥ (1400€ circa). Tuttavia, molte donne che fanno da sugar baby precisano, già sul loro profilo nelle app e siti relativi al papakatsu, di essere disponibili solo per mangiare insieme e conversare; inoltre non c’è nessun tipo di contratto o obbligazione che le lega al loro appuntamento (altrimenti sarebbe un’attività totalmente illegale) e le donne hanno tutto il diritto di rifiutare.

I risvolti negativi per le donne

Per quanto l’idea di poter guadagnare una discreta somma di denaro solo andando a cena fuori possa effettivamente suonare allettante, i risvolti negativi non mancano di certo. Dal punto di vista emotivo, molte donne rimpiangono di avere passato la loro giovinezza a intrattenere relazioni con uomini più grandi per i quali non provavano nessun tipo di sentimento, solo per poter ricevere dei soldi ad appuntamento concluso. C’è poi il “trauma” degli scam; alcune donne raccontano di essere state vittime di diversi tipi di truffa da parte dei loro sugar daddy, come per esempio essere pagate con banconote false, vedersi annullare all’ultimo momento il bonifico bancario con la somma che spettava loro, oppure scoprire che lo sugar daddy se l’è svignata dal ristorante senza aver pagato, lasciando la ragazza non solo senza i soldi concordati per l’appuntamento, ma anche con il conto da pagare. E ovviamente, il risvolto sessuale della questione, probabilmente il peggiore, con donne che si trovano a dover cedere alle pressioni dei loro sugar daddy perché temono per la loro incolumità e altre ancora che vengono drogate per lo scopo.

I risvolti negativi per gli uomini

Tuttavia, anche gli uomini non ne escono incolumi da questo tipo di relazione e molti di loro diventano vittime di truffe. In genere finiscono per pagare cifre esorbitanti (fino anche a perdere tutti i loro risparmi) alle loro sugar baby che, approfittandosi dei sentimenti che questi uomini provano per loro, gli raccontano storie strappalacrime su come siano state abbandonate dalla loro famiglia, su quanto siano sole senza nessuno su cui contare e di avere debiti con l’università, o sull’affitto o sanitari, che non riescono a pagare da sole. Ne è un esempio la storia di Mai Watanabe, conosciuta sui social come itadakijoshi Riri-chan (Sugar Baby Riri), recentemente condannata a nove anni di prigione per evasione fiscale e per una serie di truffe, tra le quali quella di aver truffato tre uomini per circa 155 milioni di yen (circa 1 milione di euro) con la sua attività di papakatsu. Altri uomini vengono adescati da donne che promettono loro l possibilità di intraprendere relazione intima, dopo essersi conosciuti meglio, per poi essere ghostati completamente dopo avere pagato una discreta somma per gli appuntamenti precedenti. Altri ancora subiscono una sorte più tragica e vengono uccisi per poi essere rapinati; nel 2022 una ragazza di ventiquattro anni di nome Haruka Fuji è stata incriminata perché sospettata di aver ucciso e derubato l’ottantaduenne Katsuzo Kono in un love hotel a Saitama.

Un’espressione dei problemi sociali in Giappone

Parlare del fenomeno ”sugar daddy e sugar baby” a prima vista potrebbe sembrare un argomento con poco da discutere o comprendere. Le motivazioni sono semplicemente i sempreverde soldi e sesso, e sebbene ciò sia vero, in Giappone è un argomento di natura molto più complessa, che equivale a scoperchiare il vaso di Pandora della società giapponese. È un fenomeno che riflette retaggi culturali e problemi sociali che si estendono su vari livelli, dalla pressione economica alle aspettative della società, dalla solitudine alla difficoltà di mostrarsi autenticamente per costruire relazioni che abbiano significato per loro come esseri umani, e non solo per la loro persona, la loro immagine pubblica.

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