Il 14 luglio 1912, il giovane atleta giapponese Shizo Kanakuri intraprese un viaggio destinato a incidere nella storia olimpica in modo non convenzionale. A soli 21 anni, Kanakuri partecipò alle Olimpiadi di Stoccolma, diventando non solo il primo maratoneta olimpico giapponese, ma anche l’iniziatore di una maratona di resistenza che avrebbe attraversato oltre mezzo secolo.
Nativo del Giappone e studente presso la prestigiosa Università di Tokyo, Kanakuri era celebre per la sua eccezionale abilità atletica, particolarmente nella maratona. La sua qualificazione per le Olimpiadi del 1912 fu una testimonianza della sua dedizione e del suo talento, avendo ottenuto tempi notevoli nelle gare precedenti ai Giochi.
Tuttavia, le condizioni a Stoccolma si rivelarono una sfida formidabile. La maratona olimpica del 1912 divenne nota per le condizioni climatiche avverse, con temperature torride e poche provviste per i corridori. Kanakuri, non abituato al caldo e alle prese con problemi di stomaco, collassò a metà gara. Per fortuna, fu scoperto da una famiglia di contadini locali che gli offrirono rifugio e cure fino al completo recupero.
Ciò che seguì fu una serie di eventi curiosi che avrebbero plasmato il lascito di Kanakuri. Sentendosi in colpa per non aver terminato la gara e per l’inconveniente causato ai suoi ospiti, Kanakuri lasciò silenziosamente la Svezia senza informare gli ufficiali della gara. La sua scomparsa provocò una ricerca che si concluse con le autorità svedesi che lo dichiararono disperso.
Tornato in Giappone, Kanakuri continuò la sua carriera di corridore, partecipando ai successivi Giochi Olimpici e affermandosi come pioniere dell’atletica giapponese. Nonostante i suoi successi, la sua partenza improvvisa dalle Olimpiadi del 1912 lasciò un mistero indelebile nella storia olimpica.
Solo nel 1966, oltre mezzo secolo dopo, la storia di Kanakuri prese un’altra svolta inaspettata. Un giornalista svedese rintracciò il già anziano Kanakuri in Giappone, dove era diventato un rispettato insegnante di geografia nella sua città natale di Tamana. L’incontro portò a una sorprendente riconciliazione con la sua maratona incompiuta a Stoccolma.
Nel 1967, all’età di 75 anni, Kanakuri fu invitato dalle autorità svedesi a tornare a Stoccolma e completare la maratona che aveva iniziato 55 anni prima. Con grazia e determinazione, Kanakuri attraversò il traguardo, stabilendo un record senza precedenti: il tempo più lungo mai registrato per completare una maratona, pari a 54 anni, 8 mesi, 6 giorni, 5 ore, 32 minuti e 20,3 secondi. Il suo risultato fu riconosciuto dal Guinness dei Primati, consolidando il suo posto nella storia non solo come atleta, ma come simbolo di perseveranza e redenzione.
[Foto dalla pagina Wikipedia dedicata a Shinzo Kanakuri]