Era presente anche Joe Biden al gala del NIAF a Woodley Park, Washington Dc. L’intervento a sorpresa da parte del presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha coronato l’evento dedicato al 48° anniversario della National Italian-American Foundation, la più grande associazione italo americana negli USA, evidenziando il contributo di rilievo della comunità italoamericana nella grande terra delle opportunità. Le sue dichiarazioni piene di orgoglio e riconoscenza nei confronti degli italoamericani è stata anticipata dalle rivelazioni della First Lady Jill Biden, di origini siciliane e prima rappresentante nella storia della comunità alla Casa Bianca. Gli inquilini della White House hanno riconosciuto la grandezza italiana sul suolo americano e internazionale, asserendo l’essenzialità della loro cultura per il tessuto sociale ed economico statunitense.
Ripercorrendo scherzosamente il suo vissuto tra gli italoamericani a Claymont, Delaware, il presidente ha ricordato l’importanza storio-culturale dell’eredità italoamericana sul territorio americano. Nel 2023, la firma dell’italialità continua a incorniciare svariati settori dell’economia mondiale, dall’innovazione all’aerospazio. Sono passati diversi anni dai primi flussi migratori fino all’ultimo Michelangelo: la cultura degli italiano d’America sigla oggi periodi di lotta, resistenza e integrazione; lunghe battaglie a favore di un riconoscimento collettivo oltreoceano. Eppure, la storia degli italoamericani non guarda solo all’apice: l’avvio di un’effettiva identificazione culturale è solo la punta di un iceberg nero, che per secoli ha macchiato l’immaginario collettivo dipingendo gli italiani come un popolo di mafiosi e criminali; una società da denigrare con offese e discriminazioni; da soggiogare con continui atti di abuso e sopraffazione, come l’incancellabile linciaggio di undici immigrati italiani a New Orleans. Nonostante le ingiustizie, la comunità italoamericana ha continuano la sua battaglia identificativa, divenendo oggi comunità integrata della società americana.
Un’ulteriore conferma della rivicita reputazionale della comunità italoamericana sul territorio della cosiddetta Land of Opportunities, l’ultimo report annuale dello IARL. Dal titolo esemplificativo, il documento attesa l’effettiva riconquista percettiva degli italiani sul territorio americano contro stereotipi e giudizi inquinati da un’immagine pubblica alterata da anni di letteratura, cinema e, in generale, cultura contro gli italiani d’America. Introdotto al gala del NIAF dalla console italiana a Detroit Paola Allegra Baistrocchi, il report IARL è stato definito un esempio virtuoso di monitoraggio delle attività istituzionali: il risultato è sorprendente ed è stato comprovato da dati ufficiali, trovando ampia condivisione da parte dell’ambasciatrice italiana negli Stati Uniti Mariangela Zappia.
Il secondo rapporto annuale dello IARL parla di un vero cambio di paradigma nel sistema di credenze e giudizi della popolazione americana e internazionale verso l’Italia e gli italiani negli USA; un processo che è avvenuto anche grazie al grande lavoro delle istituzioni e delle organizzazioni impegnate sul territorio, oltre al pieno riconoscimento e il supporto delle più alte cariche del Paese. L’intreccio di colori e strisce delle due bandiere nella copertina accenna l’esito straordinario riportato tra le sue pagine: il rapporto di Umberto Mucci di We The Italians e Davide Ippolito di Zwan, coadiuvati da Simone Solidoro, Marco Costante e Nicola Vidali, è riuscito a consolidare il dibattito aperto dalle istituzioni sulla Diaspora Italiana, testimoniando l’impatto percettivo positivo conseguente all’immensa eredità culturale e sociale della società italiana nel tessuto economico e culturale degli Stati Uniti.
Insieme alle presentazioni tenute dalla Università LUISS e dal Centro Studi Ambrosetti, l’ultimo report IARL ha rafforzato le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, attribuendo validità empirica alle sue dichiarazioni: “Michelangelo raccontava che lui aveva semplicemente visto l’angelo nel marmo, togliendo la materia intorno che lo imprigionava. Ecco, questo concetto non è diverso da quello che gli italiani hanno fatto per il nostro Paese, riconoscendo le opportunità esistenti e liberandole”, ha ricordato il presidente Joe Biden.
Lontana da mafia e crimine, l’Italia è riuscita a scollarsi dalla macchia percettiva che per anni ha inquinato le sue qualità, che oggi trovano finalmente considerazione a livello internazionale. Questo successo può oggi essere quantificato con cifre reali grazie all’analisi dello IARL. Secondo quanto riporta il documento, il Bel Paese brilla in diversi settori dell’economia americana globale, dall’innovazione all’aerospazio, qualità che hanno contribuito a una crescita reputazionale significativa, registrando un +3,4% nel 2023. Dopo anni di sfide, oggi assistiamo al trionfo dei valori che hanno attraversato gli oceani: lealtà, generosità, gentilezza e fede. Questi principi, gli stessi enfatizzati dalla First Lady Jill Biden, rappresentano il vero marchio dell’italianità, il cui impatto trova finalmente risonanza in molti paesi a livello globale. Negli Stati Uniti, la predominanza si manifesta principalmente nei territori del Northeast, seguiti dal Midwest, Southeast, West e Southwest. Questo si traduce a livello comunicativo in nuove connessioni semantiche dell’Italia al di là del tradizionale ambito enogastronomico, estendendo le connessioni anche nei settori dell’automotive e dell’alta tecnologia
Secondo le recenti analisi del motore di ricerca, la comunità italoamericana è strettamente associata a intent informativi riguardanti le principali figure di spicco italoamericane per a storia e la cultura degli Stati Uniti. In cima a questa lista emergono nomi come Joe Bastianich, Sylvester Stallone e Robert De Niro. Nel corso degli ultimi 30 anni, l’immagine veicolata dai media ha dunque acquisito una crescente rilevanza percettiva, influenzando sensibilmente la comunicazione pubblica. Questo cambiamento qualitativo è evidente nei principali argomenti emersi da analisi di corpora attraverso web, social media e altri canali virtuali, dove la percezione si trasforma in tempo reale.
Qual è il margine di crescita reputazionale previsto per il futuro della comunità italoamericana? Nonostante il processo di integrazione al di là dei confini sia in costante evoluzione, la firma dell’IARL presso la NIAF indica l’inizio di una trasformazione di massa a livello della percezione; un cambio destinato a plasmare in modo permanente l’immagine pubblica degli italiani in America.