ROMA (ITALPRESS) – Gli exit poll indicano i soliti noti ma nel calcio come nella politica non sempre le previsioni ci azzeccano. Dalle Europee agli Europei, in Germania si è già alzato il sipario sul torneo che mette in palio lo scettro conquistato tre anni fa dall’allora Italia di Mancini. Tre anni ma sembra passata una vita: da allora la Nazionale ha vissuto un altro Mondiale da spettatrice, il Mancio si è fatto ammaliare dalle sirene arabe e al capezzale azzurro è stato chiamato Luciano Spalletti, specialista in miracoli, chiedere per credere ai tifosi del Napoli che fra San Gennaro e uno scudetto atteso per 33 anni se ne intendono. Ma meglio mettere subito le carte in tavola: le favorite per la vittoria finale sono altre. A partire dalla Francia, che per qualità e campioni quasi non ha concorrenza. Mbappè, promesso sposo del Real Madrid del nostro Carletto Ancelotti, è la stella più luminosa di tutto il firmamento ma la concorrenza è spietata. Il suo futuro compagno di squadra Jude Bellingham è, assieme a Harry Kane, la grande speranza dell’Inghilterra: la Perfida Albione è stufa di passare per eterna perdente e al di là della Manica ci credono come non mai. Talento ed esperienza non mancano al Portogallo dove Cristiano Ronaldo, moderno Dorian Gray che sembra non invecchiare nonostante le 39 primavere, insegue nuovi record. E come dimenticare la Spagna della nuova generazione d’oro guidata da Lamine Yamal, anni 16, o il Belgio di De Bruyne e Lukaku, forse al loro ultimo ballo con i Diavoli Rossi. C’è anche la Croazia dell’intramontabile Luka Modric e la Germania che conta sull’aria di casa per rilanciarsi dopo anni difficili. A guardarsi un po’ in giro, quasi nessuno vota Italia, pure Mourinho, forse col dente avvelenato, ci ha bocciato senza appello. Meglio così: è quando ci snobbano che tiriamo fuori il massimo. Ah, la finale è a Berlino, a luglio: vi ricorda qualcosa?
glb/gm/gtr
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