ROMA (ITALPRESS) – Sulla carta parte come la squadra meno temibile, ma nessuna delle altre tre del girone si può permettere il lusso di sottovalutare l’Albania. A cominciare dagli azzurri di Spalletti. Al di là della solidità difensiva e dei meccanismi oleati di un gruppo che gioca da anni insieme, la nazionale di Silvinho conosce benissimo il calcio italiano. Sono ben dieci i giocatori che militano nei nostri campionati e, come se non bastasse, prima del ct brasiliano la selezione albanese è stata per ben 11 anni, da De Biasi a Reja passando per Panucci, tra le mani di tecnici made in Italy. Silvinho, ex collaboratore di Roberto Mancini, ha fatto tesoro del lavoro dei suoi predecessori e ha ottenuto il pass per gli Europei vincendo il girone di qualificazione. Alla seconda partecipazione alla fase finale della kermesse continentale (la storica prima volta arrivò con De Biasi ct), l’Albania gioca con un 4-2-3-1 molto compatto con gente esperta in difesa, come Djimsiti dell’Atalanta ed Hysaj della Lazio, e qualità in mezzo dove spiccano l’interista Asllani e Bajrami del Sassuolo. Per gli albanesi, tifosi e giocatori, sabato a Dortmund il match del debutto contro gli azzurri sarà come un derby.
ari/gtr
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